lunedì 13 aprile 2015

FUNERALE DI MUHAMMAD ( la Palestina, le Donne)



Anche oggi ho vissuto una giornata piena di veleno. Dopo 5 giorni di attesa gli israeliani si sono degnati di ridare il corpo del martire Muhammad Jasser Abdullah Krakrh alla famiglia per il funerale. Nell'attesa c'hanno pure piazzato una maratona dei coloni per la quale hanno chiuso la strada principale all'altezza del villaggio di Sinjil.
Ve lo ricordate il nome di questo villaggio? E' il villaggio della piccola Ines, 4 anni, uccisa da un'auto dei coloni che è passata sul suo corpicino due volte e ha lasciato paralizzata la sua amica.
Ma faccio un passo indietro prima di arrivare al funerale e a quello che devo raccontarvi di oggi. E' mercoledì, sono a Ramallah all'ospedale a far visita a Sari. Lì, all'ospedale pieno di polizia palestinese, arriva la notizia dell'uccisione di Muhammad in questo modo “i coloni israeliani hanno sparato ad un palestinese di 30 anni all'ingresso del villaggio di Beitil, sulla strada principale Ramallah – Nablus”. Scappo dall'ospedale per tornare a Nablus perchè temo scontri e chiusura della strada. Infatti quando arriviamo in quel punto c'è la scena che mmi aspettavo.. I soldati israeliani hanno circondato il perimetro, la gente e la stampa si accalca. Chiedo sul service conferma della notizia e mi rispondono “sono stati i coloni”. Arrivo a casa e quando mi collego a facebook per scrivere qualcosa vedo che i media stanno divulgando che Muhammad ha accoltellato due soldati e loro gli hanno sparato. Foto della jeep israeliani piena di sangue, foto del coltello per terra dove non c'è nemmeno una goccia di sangue, ma testimonianze di palestinesi sul posto che confermano il ferimento grave dei due soldati.
Inizio a cercare info sul possibile funerale del giorno dopo, ma esce subito la notizia che il giorno successivo quella strada verrà chiusa da israele perchè fanno la maratona dei coloni. Notate bene: anche senza funerale da fare, è una cosa inaccettabile perchè quella è l'unica strada che collega Nablus a Ramallah. Ovviamente, non ridanno il corpo del martire alla famiglia.
Il giorno successivo nessun movimento, né comitato va a contestare la maratona e conseguente chiusura della strada. Ci vanno i giornalisti, che vengono attaccati dai soldati israeliani, e con il loro stupore di non trovare nessuno comitato sul posto. A 5 giorni dall'accaduto non è ancora uscita una sola foto dei due soldati feriti...
Arriviamo ad oggi, giorno del funerale. La prima difficoltà la troviamo nel lasciare Nablus perchè il campo profughi di Balata ha chiuso la strada alle 9,30 (ma di questo parlerò in un altro articolo con video e foto).
Arriviamo a Sinjil e all'ingresso del villaggio ci sono i soldati. Il service si ferma e ci dice “io mi fermo qui, se voi volete entrate a piedi”. Sti cazzi...
Ok, scendiamo e a piedi passiamo in mezzo ai soldati che non ci fermano. Nel villaggio andiamo alla casa del martire, dove ci sono le Donne che lo attendono. Ce ne sono veramente tante.
Facciamo le condoglianze e poi chiediamo di andare sul tetto della casa per filmare, ma arriva la sorella del martire e (mentre ci accompagna sul tetto) inizi ad urlare. All'inizio non capisco, poi la mia amica mi aiuta.. E' incazzata nera perchè una televisione palestinese ha fatto il servizio sul martire dicendo che è stato ucciso dai soldati perchè era pazzo....
Giustamente la sorella dice “i soldati che l'hanno ucciso non sono pazzi? Mio fratello che è stato ucciso è pazzo?”. E' una Donna che fa uscire con aggressività tutta la sua forza, chiunque il quel momento avrebbe abbassato lo sguardo davanti a lei.
Passa un'ora e nell'attesa sul tetto gelido parliamo con una zia; allora le dico che se la sorella ha piacere, può parlare davanti alla mia videocamera e dire quello che vuole di suo fratello, del martire. La zia è felice e mi dice “vado a chiamarla”. Ma, quando arriva sul tetto, quella Donna così forte, è crollata in un pianto disperato. Mi ha detto “non ce la faccio”, tento di abbracciarla, ma lei fugge e la rivedrò più, nemmeno per il funerale.
Arriva il corteo funebre, da Ramallah, c'è tantissima gente. Portano Muhammad in casa. Ad attenderlo, fra le tante Donne, ci sono le nonne di 90 anni. Piegate dalla vita e dal dolore e piangono.
Poi..il corteo riporta fuori il martire in direzione della Moschea, ma accade qualcosa che non avevo mai visto ad un funerale: le Donne vengono bloccate e gli viene impedito di partecipare. Iniziano ad urlare “quello è mio figlio, mio nipote, mio fratello, mio cugino”. Iniziano a spingere, io e la mia amica palestinese documentiamo, ma urliamo con loro. Fino a quando le Donne rompono il cordone che le fermava e iniziano a marciare.
Sono stata con loro per tutta la marcia, poi ho raggiunto il corteo funebre che dalla Moschea andava al cimitero fra bandiere e spari. Ho filmato tutto, ma: mi spiace, il mio obiettivo, è mio, e quindi oggi divulga Muhammad, 33 anni, martire e le Donne palestinesi che gli hanno dato la vita e lo hanno aspettato. La loro marcia urlante di Donne di 90 anni.
Finisce il funerale e lasciamo il villaggio, ma quando siamo sul service faticosamente trovato con 50 telefonate, sentiamo sparare. Il guidatore viene avvisato di non prendere la strada principale perchè ci sono i soldati e sono iniziati gli scontri. Io e la mia collega vorremmo scendere, ma è troppo tardi. Onore agli shebab che stanno lottando, ma onore alle Donne di Sinjil che lottano contro 5 occupazioni.
Chiudo scrivendo altro veleno..nelle due pagine fake create dai sionisti su di me su facebook, stanno deridendo le vittime palestinesi. Chi viene ferito, ucciso, rapito. Guardate, io non ho bisogno di chiamarli con nessun aggettivo, si mostrano in modo lampante. Non c'è niente di peggio, niente. Come si fa a deridere un morto ammazzato? Una vittima? Un bambino che viene rapito?
Io non sono religiosa, ma se devo dare l'idea di cosa sono gli israeliani e i sionisti che appoggiano israele, mi viene in mente una parola: l'anticristo.


Qui il video del funerale con le Donne: 

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