martedì 7 luglio 2015

IL SOGNO DELL’AMBULANZA...




Tutto è iniziato come un sogno, perchè in Palestina sognare aiuta a restare vivi. Avere un’ambulanza al villaggio di Ofer (Betunya) per gli shebab che vengono feriti quasi tutti i giorni dai soldati israeliani. La raccolta delle donazioni, durante le proiezioni di “israle, il cancro”,  ha portato ad avere qualche centinaia di shekel. Molto, troppo, lontani dal costo dell’ambulanza. Lo sapevamo fin dall’inizio, ed è per questo che lo chiamavamo “sogno”.
Ok, però, va bene sognare..ma anche quelle centinaia di shekel sono state donate e, cosa ben più importante, gli shebab hanno bisogno realmente.
Ed è con questo articolo che do notizia della “svolta”, positiva.
Tre giovani shebab hanno fondato un’associazione, uno dei tre è proprietario di un’ambulanza. Ahmad, Fadi e Muhammad hanno così dato inzio alla realizzazione del sogno. Con la “Palestinian Paramedics Association”, l’ambulanza sarà fissa ad Ofer tutte le volte che ci sono gli scontri. Non è tutto qui. “L’associazione ha come scopo di prendersi cura degli shebab, ma anche di operare nel sociale per il villaggio, con il principio di insegnare agli shebab come intervenire sui feriti”, così mi ha dichiarato Ahmad.
L’associazione è in via di riconoscimento dall’Autorità Nazionale Palestinese (ci vorranno mesi) e sono certa che appena sarà ufficiale ci sarà un sito ed un conto corrente sul quale versare le donazioni. Al momento, i 3 fondatori, ricevono le donazioni che stiamo raccogliendo senza il rischio che vengano “trattenute” da terzi...
Continuerò a supportarli, per tutte le spese che hanno (medicine, materiale per medicazioni, benzina, etc.etc.) durante le serate di presentazione del film. Poi, come già scritto, il progetto camminerà da solo.
Ahmad doveva essere in Italia per il ciclo di conferenze, così come Sari, ma, ricorderete, gli furono negati i visti dal Consolato italiano in Gerusalemme con la motivazione “non si capisce la necessità della loro presenza”. 
I palestinesi non si fermano mai, Ahmad non si è fermato. Non è da supportare uno spirito così?

Yalla Shebab!

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